Il 4 marzo la Corte Penale internazionale, con sede all'Aja, ha spiccato un mandato d'arresto ufficiale nei confronti del presidente sudanese Ahmad al-Bashir, sospettato di crimini di guerra e contro l'umanità nella regione del Darfur. Il governo sudanese ha detto di rifutare il mandato, e alcuni Paesi e organizzazioni internazionali hanno via via espresso la loro condanna in merito.
La portavoce della Corte Penale internazionale Laurence Blairon ha dichiarato che al-Bashir è accusato di cinque crimini contro l'umanità e di due crimini di guerra. Ella ha sollecitato il governo sudanese a cooperare attivamente con la corte, arrestando al-Bashir. Lo stesso giorno il governo sudanese ha detto di non riconoscere la giurisdizione della Corte Penale internazionale sul Sudan e sui suoi cittadini, e che tramite i canali politici e diplomatici farà in modo che questa cancelli al più presto il mandato. La decisione della Corte Penale internazionale è stata seguita da vicino da alcuni Paesi e organizzazioni internazionali.
Daniela L
sabato 7 marzo 2009
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